lunedì 19 settembre 2016

Leggermente: Denti Bianchi

Come dico sempre, ogni Leggermente è una sorpresa e un regalo. Questa volta, Elena ha deciso di sorprendermi scegliendo un libro di una delle mie scrittrici preferite e una delle donne in cui vorrei segretamente incarnarmi, Zadie Smith. 

Ho letto questo libro una vita fa e, nonostante mi sia sempre ripromessa di riprenderlo in mano, non sono mai più riuscita a rileggerlo. Chissà che non sia il momento di rifarlo? Una vita fa m'era piaciuto molto, ora vedendo cosa ne scrive Elena, chissà che non sia il caso di riaprirlo? Voi lo avete letto oppure no? Intanto, leggetevi questa recensione di Elena, che come sempre ringrazio di cuore per il tempo che ci dedica. 

Bentornati! Dopo una meritata pausetta estiva eccoci di nuovo a parlare di libri.

Questa volta non è affatto semplice, sono davanti a un romanzo che aveva suscitato in me molte aspettative, un romanzo famoso come famosa è la sua autrice, un romanzo lungo e pieno di parole.

Facilitiamo la partenza arrugginita con un po' di musica?


Il libro in questione è, udite udite, Denti Bianchi di Zadie Smith, se non sapete chi sia Zadie Smith  potete rimediare subito andando qui e nessuno si farà male!


Bene, ora che avete visto di chi stiamo parlando è il momento di smetterla di scherzare e di dedicarsi al libro. Vi sarete accorti che sto tergiversando, un po' come quando, agli esami, davanti a una domanda impossibile, iniziava la risposta pindarica, che partiva dal mesozoico, passava per Bernoulli, arrivava a Jackson Pollock e si rivelava, inesorabilmente, sbagliata.

Sto prendendo tempo perché, in realtà, non so se questo libro mi sia piaciutoHo impiegato UN'ESTATE a leggerlo, non mi sono dedicata ad altro e va bene che è un periodo nero per il mio rapporto con la lettura, però dai, due mesi sono un'eternità. Questo benedetto periodo nero dura da tanto, troppo tempo, così tanto che mi sono davvero stufata e vorrei accantonare per un po' i libri illustrati per immergermi in un bel romanzo ma, tant'è, ho appena fatto un triplo ordine su Amazon... di cosa? Libri illustrati ovviamente (da lei). Ad ogni modo, quando arriveranno ne scriverò e non potrete che convenire con me: era impossibile lasciarseli scappare.


Ma torniamo a Denti bianchi e al rapporto di amore-odio che ho istaurato con lui. Appena iniziato mi sembrava meraviglioso, pieno di frasi perfette, citazioni da tatuarsi subito sulla schiena e da dipingere in salotto, personaggi legati e indipendenti, storie vecchie e nuove, passato e futuro insieme, tutti gli ingredienti, insomma, per un libro come si deve. Poi, arrivata pressappoco a metà, ho iniziato ad annoiarmi e sono andata avanti così, svogliata e delusa, fino quasi alla fine. 


Se però mi chiedete "Ti è piaciuto Denti bianchi?" io di no non riesco a dirvelo. Perché i protagonisti mi sono rimasti incollati addosso anche a libro chiuso, le loro angosce, le frustrazioni, le emozioni belle e le confusioni erano così terrene, così vere, nonostante tutto il bizzarro con cui Zadie condisce ogni capitolo, che mi ci sono affezionata. Vorrei avere una seconda opportunità, rileggerlo più avanti, quando sarò grande (!) e vedere se avrò cambiato idea.

Per ora non so dire di più, non so consigliarlo, ma posso affermare con ragionevole sicurezza che la maggior parte delle persone che conosco e che lo hanno letto, lo hanno anche adorato. Quindi, fossi in voi, non mi fiderei di me. 


Vi lascio così, con tre citazioni, per farmi perdonare. Vado a pescarle all'inizio del libro, dove, vi dicevo, la bellezza delle parole si spreca:

"La mattina il mondo è nuovo, tutte le volte"

"L'amore non è poi tanto difficile da perdere, soprattutto se non lo si è mai avuto"

"Non si è mai più forti di quando si salta dall'altro lato della disperazione"

2 commenti:

  1. L'avevo cominciato tantissimi anni fa. e abbandonato dopo poco.
    Dopo questo post mi sa che gli do un'altra possibilità. :-)
    Em

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